di cosa tenere conto quando scelgo una casa in legno?

casa in legnoinzio qui una discussione lunga sui vari punti da tenere in considerazione quando scelgo di costruirmi o farmi realizzare una casa in legno.

1) si dice che le case in legno siano meno durature di quelle tradizionali in muratura.
Devo smentire questa credenza per vari motivi. Primo tra tutti se la struttura portante della casa non è veramente e solo in mattoni, ma è piuttosto in cemento armato, è dimostrato che il cemento armato ha una durata di 100 anni, dopo di che si sgretola e tende nei secoli a ritornare ppolvere.
Secondo, una casa in legno è molto flessibile nell’utilizzo, e se un domani voglio aggiungere o spostare un volocale, una stanza ecc. la struttura mi consente di farlo.
Non posso invece fare modifiche su una struttura in cemento armato, perchè questa viene calcolata per “quella” struttura originaria e difficilmente contempla modifiche. Dal punto di vista normativo inoltre la sismica cambia in continuazione, per cui un progetto in c.a. di oggi non ava più bene domani e tutta la struttura in c.a. va rifatta.

2) la casa in legno non è adatta al clima mediterraneo italiano.
E’ vero, parzialmente. E’ vero il principio che un trullo è la struttura migliore per trascorrere le caldi estati italiane. E’ vero anche che molto può essere fatto per migliorare le case “nuove”, senza ricorrere a spessi muri che ci costano in temini di materiale e volumetrie edilizie.
Una cosa poco conosciuta a cui guardare è l'”ammetenza termica intena” delle superfici.

3) cos’è e perchè in una casa in legno è fondamentale l’ammittanza termica?
l’ammittanza termica, anche detta ammettenza o diffusività termica, è una delle due componenti che determinano ad esempio la nostra sensazione di caldo o di freddo quando mettiamo una parte del corpo a contatto con una superficie (l’altra componente è la temperatura del materiale). Si tratta della determinazione conduttiva di contatto che dipende dal materiale (determinata dal prodotto di conduttività, calore specifico e massa).
A seconda dell’ammettenza termica, quella superficie è più o meno in grado di “scambiare” calore velocemente con l’atmosfera circostante.
Ora: succede in certe giornate estive, che la temperatura dell’aria salga anche oltre i 25°C. Bene: semplificando possiamo ritenere che stiamo bene fino a 25° e se la temperatura sale oltre tale valore incominciamo a sudare e sentire caldo eccessivo (= usciamo da un range di comfort).
Ma noi dobbiamo anche ventilare: e se facciamo 0,3 – 0,5 Vol/ora di ricambio d’aria, come la legge ci impone, ciò significa che in 2, al massimo 3 ore abbiuamo cambiato tutta l’aria interna con quella esterna!
Abbiamo detto che in estate l’aria esterna può essere anche a 25° e oltre. A questa temperatura aggiungiamo il calore dato dal sole che batte attraverso le finestre, aggiungiamo il calore dato dalle persone (100W termici ca.), dagli elettrodomestici e cc.
Vediamo che la tenmperatura può salire anche notevolmente.

Cosa ci può salvare? L’isolamento delle pareti?
No! perchè dentro abbiamo detto che può essere più caldo che fuori.
L’unica cosa che ci salva è l’ammettenza termica interna dell’involucro, cioè la capacità dell’involucro sul lato interno di assorbire il calore dell’aria.

Esempi?
Noi tutti conosciamo l’effetto cantina. L’aria è calda come fuori, ma i mri sono freddi e noi  sentiamo beneficio.

…PROSEGUE…


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