perchè il cubo casaclima non funziona

Avete mai visto la scommessa del cubo CasaClima?

Piazzano due cubi di ghiaccio al centro di una piazza esposti al sole in piena estate. Il primo, esposto all’aria mentre il secondo è protetto da una casetta di polistirolo a simulare un edificio perfettamente isolato termicamente.
Dopo una settimana i due blocchi di ghiaccio verranno confrontati e si scopre che quello avvolto di polistirolo è intatto e l’altro si è sciolto “come neve al sole”.
Lo scopo sarebbe dimostrare il vantaggio di costruzioni molto isolate e la casetta costruita per l’esperimento -secondo l’agenzia CasaClima- simula una CasaClima Oro.
Ma c’è un ma.

La simulazione tralascia qualche dettaglio, anzi parte da presupposti sbagliati.
Innanzitutto dentro casa non c’è una fonte di freddo, ma persone. E le persone producono calore*, che si unisce al calore della luce* e gli elettrodomestici.


* (una persona emette 100 watt termici ca., lampade a filamento hanno un’efficienza del 3%, cioè 100W producono 97Watt termici e solo 3 luminosi.)

Inoltre le case hanno finestre. Dalle finestre entra luce e a volte anche il sole: che riscalda gli ambienti.
Inoltre ogni tanto porte e finestre vengono aperte, se non altro per cambiare l’aria.
Anche la normativa imponen nel calcolo delle dispersioni di tenere in considerazione un ricambio d’aria di 0,3-0,5 volumi/ora. Come d’ire: entro 2, al massimo 3 ore tutta l’aria interna è ricambiata con l’aria esterna.

Quindi se l’aria di fuori è calda, in 3 ore al massimo sarà calda anche l’aria dentro casa. E la temperatura sarà ancora più calda che fuori, dato che dentro ci sono persone, luce elettrodomestici e apporti solari.
A questo punto si scioglierebbe prima il cubo isolato di quello scoperto.
Mentre le persone uscirebbero volentieri di casa!



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