casa bio. istruzioni | intervista a Daniela Brighi ai GAS Gruppi di Acquisto Solidale Rimini

Scritto da Sara Paci
Martedì 11 Ottobre 2011 09:47

CASA BIO: ISTRUZIONI PER L’USO – Esperienze di costruzione sostenibile

In seguito alle numerose richieste da parte di chi non è potuto essere presente alla serata Casa bio – Istruzioni per l’uso delloscorso 11 maggio, abbiamo pensato di inserire una breve intervista all’ ing. Daniela Brighi riassuntiva degli argomenti trattati durante quella serata.

Che cos’e’ il progetto casa sostenibile?
Il progetto di casa sostenibile è prima di tutto la creazione di un ambiente che contribuisca a stare bene. In un epoca in cui ci parlano solo di efficienza energetica sembra strano sentire qualcuno che ancora pensa all’uomo. In realtà non esiste una tecnologia sostenibile di per sé e la speranza di una salvezza data dalla sola efficienza delle tecnologie è illusoria.
A ben guardare ogni volta che una tecnologia conquista l’efficienza di un singolo elemento e si festeggia un progresso ecologico, inversamente aumentano i consumi complessivi, e si compie un ulteriore passo verso il disastro ecologico. Quando costruiamo dobbiamo allora ricordarci che è l’uomo che fa la sostenibilità, con i suoi consumi, comportamenti e scelte.
Quindi elemento fondamentale sono la cultura della sostenibilità, ambienti sani e salubri. Non solo in quanto privi di materiali che facciano ammalare, ma piacevoli nell’utilizzo e garanti di una salute fisica e psicologica piena. Perché la scelta se mantenere una casa o demolirla e rifarla da zero spetta all’uomo e raramente gli aspetti fisico-tecnici sono unico elemento di scelta.

E la scelta dei materiali?
Certo, la qualità dei prodotti utilizzati è fondamentale: l’involucro deve isolare d’inverno, avere inerzia per mantenere il fresco d’estate, traspirare per smaltire il vapore naturalmente presente negli ambienti. In questo, sempre i prodotti che meglio rispondono al complesso insieme di richieste sono quelli naturali. Si è parlato di sughero in primis, ma anche di fibra di legno, cellulosa dai giornali riciclati, canapa e vetro cellulare. Ogni materiale ha un suo bilancio ecologico, fatto di energia consumata in fase di produzione, di CO2 emessa e di modalità di riuso o smaltimento. E’ interessante notare che i materiali vegetali immagazzinano CO2 atmosferica durante la crescita della pianta e hanno fasi di lavorazione semplici, presentano quindi un bilancio di CO2 addirittura sotto lo zero. Il contrario avviene per i materiali sintetici, ad alto costo energetico ed ambientale.
Ma se fare bioarchitettura significa pensare alla sostenibilità intorno all’uomo, significa anche pensare in termini di territorio. Limitarsi a singole case sostenibili non basta infatti a fare un territorio sostenibile. Ed è fondamentale che per permettere alle persone di conservare e valorizzare il proprio intorno, che queste lo comprendano, ci si rispecchino e lo facciano proprio: ci si identifichino. Solo creando simbiosi tra il territorio e la sua gente si prepara la sua valorizzazione e conservazione. E ogni volta che si conserva, si preserva quell’energia grigia che vi è stata investita nell’atto di costruzione, si evitano scarti, ma si difende anche la stratificazione culturale di un territorio e della sua gente.

Come si puo’ valorizzare il territorio?
Oggi non siamo più in grado di fare città: facciamo solo periferia, la città si identifica con quanto presente nel centro storico. Tutto il resto è un amalgama indecifrabile di edifici uguali dappertutto. Né la fantasia di edifici colorati ed estrosi ci aiuta per salvaguardare l’ambiente e per rendere le nostre città vivibili. Per fare territorio quindi non ci si deve concentrare solo sulla propria casa e sulle sue qualità, occorre pensare a come si inserisce nel tessuto. Il tessuto è fatto di relazioni. Tornando agli edifici del centro, in pochi casi vi si trovano qualità spiccate, la qualità sta nel legame che intrattengono con gli edifici intorno, nel filo conduttore che manca ai quartieri moderni.
Per fare tessuto è importante trovare situazioni che consentano alle persone di partecipare alla realizzazione della propria casa. Partecipare ad un obiettivo comune crea il legante per porta ad una comunità, e la comunità è un importante tassello di base per una sostenibilità efficace.
Sono i casi più virtuosi e quelli che ottengono il migliore beneficio economico, grazie alle sinergie di un progetto pensato in bioarchitettura fino dalla sua origine.

Quali sono i costi della bioarchitettura?
pensare di sostituire in un progetto convenzionale tutti i materiali sintetici con equivalenti naturali può portare ad un extra costo di costruzione intorno al 16%. Ma il progetto di bioarchitettura sfrutta fino dalla primissima impostazione del progetto molte risorse passive, il sole, i venti, l’isolamento. E’ allora fondamentale che sia conseguente anche nelle scelte impiantistiche, potendo in queste razionalizzare moltissimo la spesa iniziale. E più il progetto è pensato in maniera organica e minori saranno i costi di realizzazione.

Cosa bisogna chiedersi come prima cosa?
Da dove arriva il materiale che viene utilizzato e come potrà essere smaltito Elementi base per un giusto abitare le vernici con biologiche ovviamente non tossiche, trattamento per non avere muffe…l’argilla per esempio riduce moltissimo i campi magnetici e sono ottime le pitture di calce a base vegetale

Quali sono i materiali migliori?
Preferibilmente i materiali migliori sono quelli naturali non prodotti in fabbrica

Hanno partecipato alla serata:
Daniela Brighi che a Rimini è sicuramente una pioniera del costruire sostenibile e a basso consumo, autore tra l’altro del Regolamento di Bioedilizia del Comune di Rimini e di numerose realizzazioni di successo.
Insieme a lei hanno preso parte e partecipato alla serata : l’arch. Giovanni Sasso, l’arch Francesca Perazzini, l’ing Massimiliano Pizzigatti, l’arch. Roberta Magni.
Alla serata ha partecipato come relatore anche Giuseppe Carpi che ci raccontato la sua interessante esperienza di costruzione della sua casa sostenibile, le gioie e i dolori della sua esperienza…prossimamente chiederemo anche a lui una breve intervista.

Per fare gruppo critico, ognuno può fare la propria parte:
per informazioni rivolgetevi all’associazione Forum sostenibile: info@risorserinnovabili.it



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